Notizia
MADE IN ITALY
Il Vice Presidente Massetti: “Indicazioni Geografiche siano accessibili e volano di sviluppo"

Nella cornice istituzionale del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, si è tenuto oggi, in occasione della Giornata Nazionale del Made in Italy, l’evento “Tutela e valorizzazione del Made in Italy: Il ruolo delle Indicazioni Geografiche per i prodotti artigianali e industriali”.

Organizzato dal MIMIT, l’incontro ha riunito esponenti del Governo, delle istituzioni europee, nazionali e locali, del sistema produttivo  per discutere delle potenzialità del nuovo Regolamento UE 2023/2411, che estende le Indicazioni Geografiche (IG) ai prodotti artigianali e industriali, aprendo una nuova stagione per la tutela del saper fare italiano.
Per Confartigianato è intervenuto il Vice Presidente Vicario Eugenio Massetti.Leggere di più

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MERCATI ESTERI
Granelli a Expo 2025 Osaka: Valore Artigiano per lo sviluppo globale sostenibile e a misura d'uomo

Nella giornata dedicata alla celebrazione del Made in Italy, il Padiglione Italia a Expo 2025 Osaka ha ospitato l’evento – promosso da Altagamma in collaborazione con Confartigianato e il Commissariato Generale per l’Italia a Expo 2025 – dal titolo “Creatività e Design, Artigianato e Innovazione. Italia e Giappone a confronto”. L’iniziativa, alla quale ha preso parte il Presidente di Confartigianato Marco Granelli, ha riunito figure di primo piano delle istituzioni, Leggere di più

Notizie
MADE IN ITALY
Nell’'Abbecedario del Made in Italy' le 21 'virtù' artigiane che fanno grande l'Italia nel mondo

E’ stato presentato questo pomeriggio, nella Giornata nazionale del Made in Italy, presso il teatro di Villa Widmann a Mira (Venezia), il nuovo Abbecedario del Made in Italy, i nuovi linguaggi dell’artigianato. Un testo edito dalla Fondazione Germozzi che declina, su modello dei Sillabari di Goffredo Parise, 21 parole che definiscono il linguaggio dell’artigianato italiano contemporaneo. Ogni termine, da Avanguardia a Zelo, diventa, nell’ Abbecedario,  una lente per esplorare il fare artigiano , un mondo in cui tradizione e innovazione si intrecciano dando vita a prodotti e servizi che da sempre caratterizzano il Made in Italy e che, mai come in questo momento di transizione per il settore, hanno bisogno di essere declinati in saperi, pratiche, scelte.

Con l’Abbecedario del Made in Italy per la prima volta l‘Artigianato Italiano si dota di un proprio vocabolario, un testo che muove dalle 21 lettere dell’alfabeto per raccontare la storia, l’identità, il valore e il suo approdo nell’era digitale, della sostenibilità, dell’innovazione. Un vero e proprio manifesto del quale gli stessi artigiani si candidano a diventare ambasciatori in Italia e nel mondo.

Non un semplice libro, ma un bignami in formato pocket pensato e realizzato proprio per diventare un bene di uso e consumo per chiunque operi nel mondo artigiano o che debba presentare ai propri stakeholder il suo prodotto.

Classicità, Ecologia, Quintessenza, Humanitas, Fatica, Nobilitazione, Versatilita’, Zelo, queste sono solo alcune delle parole scelte. La struttura innovativa: il romanzo breve per le vocali, per le consonanti una definizione che muove da un aneddoto della storia. Un abbecedario per immergerci nella contemporaneità, nella nuova cultura d’impresa, un manuale per raccontare i prodotti e i servizi dell’artigianato 4.0.

I contenuti sono stati affidati a Strategy Innovation, già spin off dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, l’idea è il risultato dell’urgenza di un comparto di raccontarsi in maniera diversa, contemporanea, innovativa, a tratti dissacrante. Confartigianato Imprese e Fondazione Germozzi hanno colto l’essenza dello sforzo culturale che ha ispirato il progetto la cui concezione e ideazione nasce dal Veneto, sulla spinta di Confartigianato Imprese Veneto.

Struttura innovativa e testi sono del linguista e critico letterario Beniamino Mirisola che così dal palco di Villa Widmann ha raccontato la scelta stilistica che ha guidato il testo: “Le parole che iniziano per vocale si articolano in brevi racconti di finzione, mentre quelle che iniziano per consonante si sviluppano in definizioni che, partendo da aneddoti inaspettati, delineano le peculiarità dell’intelligenza artigiana italiana”.

Quanto avviene oltre oceano in questi giorni, deve ricordarci il potere profondo delle parole – ha detto dal palco Roberto Boschetto, Presidente di -Confartigianato Imprese Veneto  – nell’era della semplificazione e della banalizzazione, e’ quanto mai urgente che i soggetti istituzionali siano d’esempio, nel restituire senso compiuto al discorso civico e civile, in tutti i luoghi, fisici o virtuali, della società moderna. Crediamo che riappropriarci di un vocabolario ricco possa essere l’unico antidoto alla frammentazione, all’emarginazione, all’estinzione, che come custodi di mestieri e tradizioni millenarie abbiamo il dovere di combattere.

“Questo ‘Abbecedario’ dovrebbe essere sempre a portata di mano, come un utile vademecum – così Marco Granelli, Presidente di Confartigianato Imprese. “Perché racconta, con efficacia e concretezza straordinarie, non soltanto chi siamo noi artigiani ma, soprattutto, chi siamo noi italiani che, nei secoli, abbiamo costruito la cultura produttiva del Paese. È una sorta di ‘carta d’identità’ dell’artigiano del XXI secolo utile a riconoscerci nelle nostre radici, nell’attività quotidiana e nei valori contemporanei che dobbiamo saper trasmettere ai giovani. A questo ‘Abbecedario’ vorrei aggiungere un vocabolo: orgoglio, quello che guida Confartigianato al fianco di chi vuole realizzare un sogno ed affrontare nuove sfide, accanto a coloro che sanno trasformare un’idea in un capolavoro, che tramutano la materia prima in un’emozione”.

L’Abbecedario non è solo un compendio di parole – sottolinea il Presidente della Fondazione Germozzi, Giulio Sapelli–  ma un invito a riscoprire il senso profondo del nostro operare. In un mondo che rischia di dimenticare la forza del fare e del creare, questo progetto vuole essere una piccola, ma determinante, ‘resistenza’ culturale. Il Made in Italy è prima di tutto una questione di passione e di conoscenza, in cui ogni pezzo d’artigianato racchiude un’infinità di storie e di significati. 

Nel corso dell’evento l’interpretazione di alcune parole è stata affidata all’attore Mirko Artuso. A seguire gli interventi di Carlo Bagnoli Professore di Innovazione strategica presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, Damiano De Marchi, Project Manager di Fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità / Venice

Sustainability Foundation (VSF) , Isabella Collalto de Croÿ, Presidente Associazione per le Ville Venete  e Sebastiano Cattaruzzo, Ricercatore presso l’Università Cà Foscari di Venezia. I relatori hanno stimolato il dibattito su strategie e approcci manageriali per il futuro del Made in Italy, con l’intento di proporre modelli di filiere che lavorino trasversalmente sui driver dell’innovazione, della sostenibilità, dell’internazionalizzazione e della cultura d’impresa.

Sul palco anche i Presidenti delle Associazioni provinciali di Confartigianato Imprese, chiamati a disegnare le geografia del Made in Italy in Veneto attraverso la correlazione con alcune parole dell’Abbecedario.

Non un semplice libro, ma un bignami in formato pocket pensato e realizzato proprio per diventare un bene di uso e consumo per chiunque operi nel mondo artigiano o che debba presentare ai propri stakeholder il suo prodotto.

L’Abbecedario si rivolge a chi vuole comprendere il cuore pulsante del Made in Italy artigiano, che si fa portavoce di una visione in cui tradizione e pensiero critico, materialità e innovazione, si incontrano.

Di seguito una selezione delle dichiarazioni rese dal palco dai Presidenti delle Associazioni provinciali di Confartigianato Imprese Veneto:

Venezia. Siro Martin, Presidente Confartigianato Imprese città Metropolitana di Venezia

Se l’artigianato è la quintessenza del Made in Italy, Venezia è di certo la quintessenza dell’artigianato: qui abbiamo creato le perle veneziane ed il Vetro di Murano, qui abbiamo imparato a trasformare le sete più preziose, qui la fabbrica più grande del mondo dell’economia preindustriale – l’Arsenale- sfornava una imbarcazione al giorno grazie alle conoscenze, competenze, ingegno, di migliaia di artigiani e artigiane “le velere”: qui nasce il principio moderno della sostenibilità, che oggi celebriamo attraverso nuovi significati e nuovi linguaggi anche grazie a questo Abbecedario. Venezia non ha solo passato nelle sue eccellenze ma anche presente, come il Mose, una delle più grandi opere di salvaguardia idraulica: il compito di Confartigianato sarà quello di accompagnare queste eccellenze in un futuro fatto di trasformazione, innovazione, sostenibilità e tutela.  

Treviso. Loris Balliana, Presidente Confartigianato Imprese Marca Trevigiana

Per descrivere il made in Italy della Marca Trevigiana si guarda al mondo delle calzature, dell’abbigliamento e dell’arredamento, simboli di eccellenza nello specifico campo.  Negli ultimi anni, ognuno di questi settori ha attraversato una serie di metamorfosi, in alcuni casi, le nostre imprese hanno saputo rispondere con prontezza e creatività straordinarie, in altri casi la via della delocalizzazione si è mostrata come la strada maestra per mantenere competitività. Il Genius Loci, una delle parole che sono contenute nell’Abbecedario,  di queste aziende è la capacità di fare sintesi delle soft skill generate da competenze diffuse, cultura del lavoro, spirito imprenditoriale. Doti che appartengono a chi guida l’azienda, ma anche a chi vi lavora.

Vicenza. Gianluca Cavion, Presidente Confartigianato Imprese Vicenza.

Il Made in Italy a Vicenza è caratterizzato da distretti e categorie di eccellenza che vanno dall’oro alla ceramica, dalla pelle alla moda, dall’alimentazione alla meccanica I prodotti dei nostri artigiani sono apprezzati in tutto il mondo per la qualità, per la precisione, per la passione e per la creatività. Un lavoro che mette insieme l’entusiasmo e il rigore, quel concetto di “zelo” che ben rappresenta lo spirito artigiano e che è stato declinato tra le 21 voci di questo abbecedario presentato oggi. La grande sfida contemporanea per il Made in Italy sarà sicuramente quella di efficientare i processi ed essere meno energivori nella realizzazione dei prodotti, questo per poter essere sempre più competitivi in un contesto economico dove la produzione è sempre più standardizzata e meccanizzata.

Verona. Devis Zenari, Presidente Confartigianato Imprese Verona

Il lavoro artigiano, qualsiasi esso sia, nobilita la categoria dell’artigianato alla quale appartiene e l’economia che giova dell’impegno, la passione, la creatività e la concretezza dell’artigiano che gli dà vita. Il made in Italy, il made in Veneto ed il made in Verona, incarnati dalle attività artigiane e dalle micro e piccole imprese, hanno dentro di sé, senza doverle cercare a forza o creare apposta, caratteristiche di sostenibilità sociale, economica e ambientale, ma soprattutto beneficiano della loro innata capacità di unire tradizione e innovazione. E questa non è forse “nobilitazione”? Nobilitazione che è una delle 21 parole che l’Abbecedario ha scelto per raccontare il mondo artigiano.

Rovigo. Ernesto Spinello, Vice Presidente Confartigianato Polesine

Il Polesine, se dovessimo associarlo ad una parola dell’Abbecedario, è una provincia in stretta e viscerale relazione con l’Ecologia, immersa tra i due più grandi fiumi d’Italia, una lingua lunga e stretta che sfocia nel suggestivo Delta del Po. In questa terra fertile, l’artigianato ha sempre operato in armonia con la natura. Le nostre aziende, spesso a conduzione familiare, hanno sviluppato filiere agroalimentari orientate al biologico e alla sostenibilità, un impegno si riflette anche nel turismo esperienziale e naturalistico. Dal Distretto della Giostra dell’Altopolesine, alle aziende dei fuochi d’artificio, ai maestri vetrai, fino al Distretto Ittico verso il mare. Tutte realtà che incarnano il vero spirito del Made in Italy: qualità, passione e tradizione.

Belluno. Claudia Scarzanella, Presidente Confartigianato Imprese Belluno.

Il bellunese è terra dalla natura rigogliosa e ricca, portatrice di bellezza e mistero ma ospita anche terreni impervi, aspri, ripidi e dissestati, inverni lunghi e malinconici, vette che dominano senza scendere mai a compromessi. È tra queste emozioni profonde che gli artigiani bellunesi realizzano ogni giorno prodotti intrisi di un orizzonte immaginario che li proietta verso sfide sempre più elevate. Orizzonte, una delle parole che l’Abbecedario racconta. Sfide come quella che ci attende: l’evento olimpico Milano – Cortina,  vetrina internazionale e occasione irripetibile di un faro sulla bellezza di terra, cielo e artigianato. 

Padova. Gianluca Dall’Aglio, Presidente Confartigianato Imprese Padova

Padova è terra di eccellenze: l’approccio al sapere, alla ricerca, all’innovazione è lo stesso nelle aule universitarie come nelle botteghe e nelle imprese. È questo legame tra cultura e azienda che arricchisce il nostro Made in Italy. Oggi, questo dialogo trova nuova forza nel digitale. Una trasformazione che non sostituisce la manualità, ma la potenzia, la mette in connessione con il mondo. Quando il saper fare incontra la tecnologia, nascono prodotti unici, imprese più competitive e processi più sostenibili. Per noi il Made in Italy è forte quando non è solo un’etichetta, ma un impegno mantenuto: di qualità, etica del lavoro, bellezza che nasce dalla competenza.

 

Studi
DAZI USA
Tregua sui dazi: dati chiave nel report Confartigianato

 La tregua nella guerra dei dazi tra Stati Uniti e Unione europea apre gli spazi per la negoziazione di un accordo, un approccio prioritario indicato anche da Confartigianato nell’incontro con il Governo dello scorso 8 aprile. Al contrario, persistono gravi tensioni nei rapporti tra Stati Uniti e Cina con dazi reciproci annunciati che arrivano a tre cifre.

Dopo aver indicato il 2 aprile dazi sulle importazioni dall’Ue del 25%, gli Stati Uniti annunciano il 9 aprile una tariffa reciproca ridotta al 10% per 90 giorni, con effetto immediato per tutti i Paesi che non avevano varato contromisure. Andava in questa direzione l’annuncio del 20 marzo scorso del Commissario per il commercio e la sicurezza economica dell’UE dell’entrata in vigore a metà aprile delle contromisure annunciate dall’Unione europea il 12 marzo. Il Consiglio “Affari esteri” tenuto il 7 aprile 2025 conferma che l’approccio preferito dell’UE resta quello della negoziazione di soluzioni reciprocamente accettabili.

Il punto sulla guerra dei dazi è proposto nell’Elaborazione Flash ‘Guerra dei dazi – key data’ pubblicata oggi dall’Ufficio Studi. Qui per scaricarla.

Nel lavoro si evidenzia come sul tavolo del negoziato, tra l’altro, vadano considerati gli scambi per energia, difesa e servizi. Alcune delle carte che l’Unione europea può giocare nella trattativa sono di assoluta rilevanza. Gli Stati Uniti sono il primo fornitore di commodity energetiche dei paesi UE: le importazioni europee di petrolio greggio, gas naturale e carbone dagli Stati Uniti ammontano a 64,9 miliardi di euro, pari al 17,3% del totale UE, sopravanzando la Norvegia con 64,6 miliardi di euro pari al 17,2%. L’approfondimento nell’analisi dell’Ufficio Studi ‘Dazi, Usa primo fornitore di energia della Ue’,  pubblicata questa settimana su QE-Quotidiano Energia. Inoltre, come ha documentato la Commissione europea, gli Stati Uniti hanno fornito il 63% degli acquisti per la difesa da parte dei paesi UE tra l’inizio della guerra in Ucraina e il giugno 2023. Infine, secondo i dati Eurostat sul commercio internazionale di servizi, nel 2023 gli Stati Uniti sono il paese con cui l’UE registra il più ampio deficit nel commercio di servizi, pari a 108,6 miliardi di euro, un saldo determinato da 427,3 miliardi di euro di importazioni dagli Stati Uniti e da 318,7 miliardi di euro di esportazioni.

I contenuti dell’Elaborazione Flash – Nel lavoro sono proposte evidenze aggiornate sull’impatto recessivo dei dazi sulla crescita, il quadro del made in Italy sul mercato USA, il più dinamico negli ultimi cinque anni mentre viene evidenziato come le politiche protezionistiche aggravano la flessione dell’export negli Stati Uniti nel 2024. Il quadro del trend per territorio predisposto in collaborazione con l’Osservatorio MPI di Confartigianato Emilia-Romagna proposto 33° report congiunturale di Confartigianato indica che tra le maggiori regioni esportatrici sono in controtendenza, con crescite a doppia cifra, il Lazio con l’export verso gli Stati Uniti che sale del +36,6% e la Toscana che segna un +12,3%. Un segnale di tenuta in Emilia-Romagna (+0,5%) mentre si osserva una flessione per Lombardia (-3,6%), Veneto (-4,1%) e Piemonte (-7,3%).

La guerra dei dazi determina il crollo delle previsioni sull’export, con un marcato impatto sull’occupazione nelle imprese. Il rallentamento del commercio internazionale amplifica la crisi della manifattura, più grave per meccanica e moda, mentre i dazi automotive presentano un impatto concentrato nella Motor Valley emiliano-romagnola. Il report esamina l’effetto boomerang dei dazi, che colpisce anche l’economia e le imprese USA. Tra gli interventi per reagire alla restrizione delle vendite negli Stati Uniti, diventa strategica la diversificazione dei mercati. Inoltre, diventa prioritaria una politica fiscale espansiva, in grado di superare le vischiosità delle regole europee. Infine, sono delineati i gravi ‘danni collaterali’ della guerra dei dazi: la spinta inflazionistica data dal maggior costo delle importazioni potrebbe indurre le autorità monetarie europee a rallentare la discesa dei tassi, penalizzando la propensione ad investire. Oltre ai danni primari su export e crescita, avremmo meno innovazione, un freno all’efficienza energetica e alla crescita della produttività, con una severa penalizzazione delle imprese impegnate nella complessa twin transition, digitale e green. L’analisi territoriale proposta nell’Elaborazione Flash esamina il quadro statistico per regione e provincia dell’export manifatturiero negli Stati Uniti, il grado di esposizione sul mercato statunitense e la tendenza dell’export registrata nel 2024.

Notizie
MADE IN ITALY
Confartigianato protagonista con l'eccellenza artigiana alla Giornata nazionale del made in Italy

Il 15 aprile si svolge la seconda edizione della Giornata nazionale del made in Italy, promossa dal Ministero delle Imprese e del made in Italy. La data del 15 aprile è quella della nascita di Leonardo Da Vinci, simbolo del genio e del talento italiano. Confartigianato è protagonista della Giornata con numerose iniziative organizzate sia a Roma sia in ambito territoriale.Leggere di più

Comunicati stampa
MERCATI ESTERI
Granelli: "Pausa 90 giorni dazi reciproci decisa da Trump serva per costruire negoziazione europea"
“Gli stop and go non fanno bene al mercato e al lavoro di milioni di imprese e famiglie. Ma ora la moratoria decisa da Trump deve servire a costruire le condizioni per una negoziazione comune europea”. E’ il commento del Presidente di Confartigianato Marco Granelli all’annuncio del Presidente degli Usa di sospendere per 90 giorni i dazi reciproci. (Leggi tutto)
Comunicati stampa
MERCATI ESTERI
Granelli: "Da dazi Usa rischio pandemia economica. Ue sia subito coesa. Rivedere Patto stabilità"
“Bisogna prevenire il rischio di una pandemia economica provocata dall’impatto dei dazi Usa. L’Unione europea agisca subito e in modo coeso. Basta con i tempi lunghi e le modalità burocratiche”. E’ l’appello lanciato oggi dal Presidente di Confartigianato Marco Granelli nel corso dell’incontro a Palazzo Chigi con i rappresentanti del Governo sugli effetti dei dazi imposti dagli Stati Uniti. (Leggi tutto)
Studi
PASQUA
Dolci pasquali: 37mila imprese artigiane e carenza del 58,7% di pasticceri e panettieri
Nicola Giotti, artigiano del cioccolato associato a Confartigianato Imprese

 La produzione dolciaria e della pasticceria artigianale si conferma protagonista dei consumi pasquali di qualità, anche grazie all’offerta dei prodotti della tradizione e alla biodiversità del settore agroalimentare italiano. Nonostante un contesto economico incerto e il rialzo dei costi di alcune materie prime, si osservano segnali di tenuta dei consumi mentre i prezzi dei prodotti di pasticceria fresca mostrano un ritmo di crescita contenuto. La vocazione artigiana del comparto dolciario e della pasticceria rappresenta un elemento di valore aggiunto, garantendo una elevata qualità e varietà dei prodotti. Tuttavia, persiste la carenza del personale specializzato, con oltre la metà delle nuove assunzioni considerate di difficile reperimento.

L’offerta dei prodotti dolciari e della pasticceria della tradizione pasquale è caratterizzata da una diffusa presenza di imprese artigiane. In Italia sono interessate dai consumi dei dolci pasquali oltre 53 mila pasticcerie e imprese del settore dolciario, un perimetro settoriale che include pasticceria fresca, gelati, biscotti, cacao, cioccolato, confetteria ecc caratterizzato da una alta vocazione artigianale: sono oltre 37 mila le imprese artigiane, che rappresentano il 70,3% delle imprese totali del settore. I dati per territorio nell’Appendice statistica ‘Pasticcerie e imprese del settore dolciario nel 2024’. Qui per scaricarla.  Il quadro completo del settore alimentare nel focus arrivato alla 14° edizione contenuto l’Elaborazione Flash dell’Ufficio studi Confartigianato Qualità, tradizione e sostenibilità del regalo di Natale a valore artigiano – 14° edizione Artigianato alimentare’. Clicca qui per scaricarla.

Le tendenze dei consumi – Il contesto in cui operano le imprese del settore dolciario e della pasticceria è caratterizzato nel quarto trimestre del 2024 da una crescita congiunturale (+0,5% rispetto al trimestre precedente) dei consumi di beni non durevoli, anche se in rallentamento rispetto al +1,0% del trimestre precedente. Nel primo bimestre del 2025 il valore delle vendite al dettaglio di beni alimentari sale dell’1,0% su base annua.

Le tensioni sui costi delle materie prime – Nella produzione dei dolci di pasticceria si registrano tensioni sui prezzi delle materie prime, in particolare per burro e cacao. Le quotazioni delle materie prime sui mercati internazionali registrano forti turbolenze per il prezzo del cacao che nei primi tre mesi del 2025, valutato in dollari USA, sale del 68,3% su base annua, oltre che per quelli del caffè (+88,5%) e dell’olio di palma (+74,0%). I rialzi sui mercati internazionali si ribaltano sui prezzi alla produzione: a febbraio 2024 si segnala una crescita più marcata per lavorazione di tè e caffè (+15,4% su base annua), produzione di cacao, cioccolato e dolciumi (+13,7%), lavorazione e conservazione di carne di pollame (+13,3%) e produzione di formaggi (+6,9%).

Sul fronte dei prezzi al consumo, a febbraio 2025 si registrano rincari significativi per le materie prime dei dolci di Pasqua, in particolare per il burro (+19,2%), caffè (+18,3%), cacao e cioccolato in polvere (+15,4%) e il cioccolato (+9,7%). Inoltre, presentano un accentuato dinamismo i prezzi di frutti a bacca (+7,0%), pesche e nettarine (+6,7%) e altri agrumi (+6,3%). In particolare, nella preparazione dei prodotti da forno pesa il rincaro del costo dell’energia: a seguito della fiammata dei prezzi all’ingrosso tra fine 2024 e inizio 2025, a marzo 2025 i prezzi retail di energia elettrica e gas salgono del 10,4% rispetto ad un anno prima.

Le pressioni sui costi hanno ricadute sui prezzi al consumo, seppur con intensità più contenute. A febbraio 2025 i prezzi degli altri prodotti di pasticceria fresca registrano una crescita del 3,0% in aumento rispetto al +2,5% di gennaio, anche se leggermente più attenuato del +3,3% registrato un anno prima e del +6,5% di due anni prima. Naturalmente, per i prodotti che concentrano l’utilizzo di materie prime con costi in forte crescita – come le uova di cioccolato – i prezzi al consumo presentano una dinamica più marcata.

La tavola di Pasqua e i 5.640 prodotti della tradizione – Anche i consumi della tradizione pasquale sono caratterizzati dalla biodiversità della produzione agroalimentare italiana ad elevata vocazione artigianale. La ricchezza delle varie culture presenti nel nostro Paese si declina in ben 5.640 prodotti agroalimentari tradizionali (PAT), caratterizzati da metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidate nel tempo, monitorati dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, che sono stati oggetto di analisi nella già citata Elaborazione Flash con la 14° edizione del focus sull’Artigianato alimentare. L’analisi per tipologia di prodotti, evidenzia la maggiore diffusione di paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria con 1.670 prodotti, pari al 29,6% del totale, seguiti da 1.614 prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati, pari al 28,6% del totale: queste due tipologie di prodotti concentrano ben il 58,2% del totale.

In chiave territoriale, la ripartizione con il maggiore numero di prodotti agroalimentari tradizionali è il Mezzogiorno con 2.329 prodotti pari al 41,3%, seguito da Nord-Est con 1.194 prodotti pari al 21,2%, Centro con 1.165 prodotti pari al 20,7% e Nord-Ovest con 952 prodotti pari al 16,9%. Tra le regioni italiane primeggia la Campania – 1a regione del Mezzogiorno – con 601 prodotti (10,7% del totale), seguita da Lazio – 1a regione del Centro – con 472 prodotti (8,4%), Toscana con 467 prodotti (8,3%), Veneto – 1a regione del Nord-Est – con 403 prodotti (7,1%), Emilia-Romagna con 402 prodotti (7,1%), Puglia con 365 prodotti (6,5%), Piemonte – 1a regione del Nord-Ovest – con 343 prodotti (6,1%), Liguria con 302 prodotti (5,4%), Sicilia con 289 prodotti (5,1%) e Calabria e Sardegna, entrambe con 270 prodotti (4,8% ognuna).

Sale la difficoltà di reperimento dei pasticceri e panettieri artigiani – Nel 2024 le entrate delle imprese per le professioni di Pasticcieri, gelatai e conservieri artigianali e Panettieri e pastai artigianali salgono a 29.910, in aumento del 22,0% rispetto all’anno precedente. In salita anche la carenza di lavoratori specializzati: 17.550 entrate risultano di difficile reperimento, pari al 58,7%, in salita di 1,7 punti rispetto al 57,0% del 2023.

Tre le maggiori regioni, con almeno millecinquecento assunzioni nelle professioni della pasticceria, la difficoltà di reperimento più elevata, e superiore alle media, si osserva in Veneto con il 67,6% dei Pasticcieri, gelatai e conservieri artigianali e Panettieri e pastai artigianali difficili da reperire, Sicilia con 66%, Toscana con 64,4%, Puglia con 60,8%, Emilia-Romagna con 60,6% e Campania con 60,4%. Tra le altre regioni si osserva una più elevata carenza di personale nella pasticceria Abruzzo, Calabria, Basilicata e Friuli-Venezia Giulia. I dati di dettaglio regionale nell’Appendice statistica  dedicata alla pasticceria e al settore dolciario.

 

Dinamica dei prezzi al consumo di prodotti della pasticceria fresca

Gennaio 2021-febbraio 2025. Variazione % tendenziale indice Coicop 011141: prodotti di pasticceria freschi – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat

 

Entrate di Pasticcieri, gelatai e conservieri e Panettieri e pastai artigianali difficili da reperire per regione

Anno 2024. % su totale entrate. Categorie professionali 65.12 e 65.13 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Unioncamere – MDLPS