Comunicati stampa
LEGGE ANNUALE PMI
Granelli: 'In Ddl Pmi segnale concreto del Governo verso il modello d’impresa che fa l’Italia'

Il Presidente di Confartigianato Marco Granelli esprime soddisfazione per l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del Disegno di legge annuale sulle PMI, giudicandolo “un segnale di concreta attenzione e un passo significativo per rafforzare e valorizzare un ambito d’impresa che rappresenta il 98% del tessuto produttivo italiano”.Leggere di più

MEDIA
ENERGIA
Da Confartigianato allarme caro-bollette: "Piccole imprese pagano per le grandi aziende energivore"

“Ai rischi di un aumento del costo dell’energia per famiglie e attività produttive si somma il cronico squilibrio nella distribuzione del carico fiscale e parafiscale sull’elettricità che penalizza le piccole imprese. Nelle bollette delle Mpi, infatti, il peso degli oneri generali di sistema è 15,8 volte superiore a quello delle grandi aziende“.

Lo denuncia Confartigianato in un intervento pubblicato sul quotidiano Il Foglio dell’11 gennaio.

Secondo Confartigianato questa incomprensibile e ingiustificata disparità di trattamento nel prelievo in bolletta finisce per compromettere la competitività delle nostre Pmi che peraltro, a livello europeo, garantiscono il maggior numero di occupati nel settore manifatturiero.

Si tratta di una situazione – evidenzia Confartigianato – che vede l’Italia con il record negativo in Europa: il peso di oneri e accise è pari al 27,1% sul prezzo dell’energia elettrica (al netto dell’Iva), una quota quasi doppia rispetto alla media Ue e superiore a quella di Germania (15,1%), Spagna (12,3%) e Francia (8%). E, quel che è peggio, il peso di oneri e accise in Italia grava fortemente sulle classi di consumo delle micro e piccole imprese (quelle che consumano fino a 2.000 MWh all’anno), è in equilibrio per le aziende che consumano tra 20.000 e 70.000 MWh mentre diventa relativamente vantaggioso per le imprese con i consumi più elevati. Anche in questo caso abbiamo il triste primato nell’Ue dove, in media, il carico fiscale e parafiscale nelle bollette elettriche delle piccole imprese supera soltanto di 4,6 volte quello delle grandi aziende.
Confartigianato segnala l’esempio emblematico di una piccola azienda del settore tessile che, a ottobre 2024, ha visto il costo della bolletta per oneri generali arrivare a 52,45 euro per megawattora, mentre una tessitura più grande, pur operando nello stesso settore, ha pagato soltanto 7,46 euro.

In pratica, a causa dell’assurdo meccanismo ‘meno consumi, più paghi’ applicato agli oneri parafiscali, le micro e piccole imprese con consumi energetici contenuti sono costrette a sobbarcarsi la maggiore quota di oneri proprio per finanziare, tra le altre cose, le agevolazioni per le grandi imprese energivore. In barba al principio ‘chi inquina, paga’, questa iniqua distribuzione del carico contributivo si traduce così in un ostacolo alla competitività delle piccole imprese, che costituiscono la spina dorsale del sistema produttivo italiano.

Da tempo Confartigianato auspica una revisione finalizzata a riequilibrare il peso del fisco sulle diverse dimensioni di imprenditori-utenti. “E’ urgente – sottolinea il Presidente Marco Granelli – rivedere il sistema di prelievo sugli oneri di sistema per non compromettere gli sforzi delle piccole imprese e per garantire una transizione energetica che non penalizzi chi già affronta sfide significative. Serve maggiore equità nelle politiche fiscali sull’energia, affinché la transizione green non si trasformi in un ulteriore onere per i nostri imprenditori”.

 

Studi
REPORT
Dazi USA e costi energia: i rischi per le imprese nel 32° report di Confartigianato
Foto di Pixelharvester da Pixabay

Nel 2024 l’economia italiana è stata caratterizzata da una crescita moderata (PIL a +0,5%), con una debolezza degli investimenti a seguito della stretta monetaria e un ritardo della ripresa della domanda internazionale. Per il 2025 si prospetta un’accentuazione della crescita (PIL a +0,8%), sostenuta dai consumi privati e una ripresa della domanda internazionale. Persistono dei rischi orientati al ribasso sulle previsioni. Tra questi una persistente debolezza della manifattura e le incertezza sulle prospettive dell’edilizia nell’era del post-Superbonus. Altri fattori di rischio sono riferiti all’impatto economico delle guerre in corso e alle tensioni geopolitiche che rallentano gli scambi internazionali. Effetti negativi sul sistema delle imprese italiane potrebbero derivare dall’inasprimento della guerra commerciale Usa-Cina, l’estensione delle misure protezionistiche estese alle esportazioni dell’Ue e un aumento del prezzi delle commodities energetiche.

L’analisi degli scenari del 2025 per le imprese italiane sono stati al centro del 32° report di Confartigianato su trend economia, congiuntura e MPI, presentato stamane in un webinar aperto dal Segretario Generale Vincenzo Mamoli e concluso da Bruno Panieri, Direttore delle Politiche economiche  Qui per scaricare il 32° report.

Nell’intervento di Enrico Quintavalle, Responsabile dell’Ufficio Studi di Confartigianato, sono state presentate le prospettive del 2025 alla luce delle più recenti tendenze della congiuntura e del quadro macroeconomico caratterizzate dalle crisi di natura geopolitica, con una specifica attenzione alla direzione del commercio internazionale, alla luce dei possibili dazi Usa, le ricadute su made in Italy e manifattura, con un aggiornamento sull’evoluzione delle crisi della moda e della meccanica. L’analisi territoriale, presentata da Carlotta Andracco dell’Ufficio Studi di Confartigianato Vicenza, propone le ultime tendenze dell’export – con un approfondimento sul grado di esposizione dei territori sul mercato degli Stati Uniti – del mercato del lavoro, del credito alle MPI, nel contesto della crisi demografica.

Dazi e prezzi del gas – I dazi annunciati dagli Stati Uniti potrebbero ulteriormente rallentare la ripresa delle vendite del made in Italy. Ricordiamo che gli Stati Uniti, superando la Francia nel 2022, sono il secondo mercato delle esportazioni italiane, che nel 2024 (ultimi dodici mesi a settembre) sono pari a 66.422 milioni di euro di cui 17.851 milioni sono prodotti in settori con una maggior concentrazione di micro e piccola impresa (MPI): alimentari, moda, mobili, legno, metalli e altre manifatture, tra cui gioielleria ed occhialeria. Secondo le stime dal National Board of Trade Sweden – agenzia governativa svedese per il commercio internazionale – in uno scenario più sfavorevole, con l’applicazione di dazi addizionali del 20% sulle importazioni degli Usa (del 60% su quelle dalla Cina), si avrebbe un calo del 16,8% dell’export totale dell’Italia verso gli Stati Uniti e nello scenario di una applicazione di dazi aggiuntivi del 10% il calo sarebbe del 4,3%.

Sul fronte delle commodities energetiche si registrano tensioni sui prezzi del mercato elettrico e del gas. Mentre i prezzi retail di energia elettrica e gas nel 2024 rimangono superiori del +46,9% ai livelli del 2021 – anno precedente allo scoppio della crisi energetica – a gennaio 2025 il prezzo all’ingrosso dell’energia elettrica è del 55,1% superiore ai minimi di aprile 2024, mentre l’ Italian Gas Index elaborato da GME risulta superiore del 76,1% rispetto i minimi di febbraio dello scorso anno.

Inoltre, nel 32° report sono delineate le prospettive del ciclo dell’edilizia e le tendenze del mercato del lavoro. Sulle politiche economiche è stato analizzato l’andamento dei prestiti e degli investimenti delle imprese alla luce della decisione sui tassi da parte della BCE dello scorso 12 dicembre e i nodi della finanza pubblica dopo il varo della manovra di bilancio. Il lavoro si conclude con l’elenco aggiornato con link delle News Studi sul portale confederale, le pubblicazioni dell’Ufficio Studi in area ‘Studi e ricerche’ e gli articoli su QE-Quotidiano Energia.

 

 

Prezzo all’ingrosso dell’energia elettrica (PUN) e Italian Gas Index (scala dx)

Gennaio 2023-gennaio 2025: media mensile, gennaio 2025 al 13/1, euro al MWh Gas, IGI da 20 luglio 2023 – Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Gme

Notizia
EDILIZIA
“Noi che veniamo da lontano”, al via la campagna di comunicazione della filiera delle costruzioni

Per la prima volta, sotto la sigla “Fondamentale”, le principali organizzazioni datoriali e sindacali  del settore costruzioni (Anaepa-Confartigianato Edilizia, Ance, Fiae Casartigiani, Claai, Cna, Confapi Aniem, Legacoop Produzione e Servizi, Confcooperative Lavoro e Servizi, Agci Produzione e Lavoro, FenealUil, Filca Cisl e Fillea Cgil) si sono unite con l’obiettivo comune di rilanciare e valorizzare l’intero settore per le generazioni future. Lo fanno con la campagna di comunicazione “Noi che veniamo da lontano”.Leggere di più

Comunicati stampa
LEGGE DI BILANCIO
Granelli: "La manovra mantiene equilibrio tra rigore e crescita". Le misure per artigiani e Mpi
“La manovra economica mantiene l’equilibrio tra rigore e crescita. Una scelta responsabile per garantire la stabilità finanziaria e il progressivo riallineamento dei conti pubblici, senza far mancare l’orientamento allo sviluppo”. Il Presidente di Confartigianato Marco Granelli commenta così la Legge di Bilancio 2025 approvata definitivamente dal Parlamento. (Leggi tutto)